… per navigare a vela o a remi 365 giorni all'anno, nel fascino di Venezia e della sua laguna !
Se già sei velista o “pope” puoi iscriverti, prenotare una barca e navigare da subito! Se invece vela e voga sono ancora un sogno, puoi frequentare uno dei nostri corsi: in un paio di week-end puoi imparare a vivere dall'acqua Venezia, il mare, la laguna e le acque interne di Mestre. Oltre 40 barche sociali sono a tua disposizione per corsi, regate e navigazioni culturali o spensierate: una magia per staccare alla grande dalla routine! Ti aspettiamo !I
Vedi tutti i nostri corsi:
Vela su deriva , Vela su catamarano, Vela al Terzo, Corsi regata e di Voga Veneta
Ferragosto: il CVC si trasferisce a Mazzorbetto
La settimana del Circolo Casanova a Mazzorbetto inizia la mattina di domenica 13 agosto, con l’allestimento delle barche in una veste, per me, inusuale: sempre vele al terzo, ma…cariche di viveri, cibarie ed abbondanti libagioni.
Un motore Tohatsu di 2,5 cv, inaspettatamente potente, ci conduce al Forte di Mazzorbetto, ora sede Agesci. E’ l’occasione di sbarcare su un’isola non raggiungibile con i mezzi pubblici, in una ex postazione militare ora vissuta in modo pacifico ed allegro, e già nel pomeriggio, una volta sistematici tra camerate e tende, di esplorare i dintorni.
La Laguna Nord ci offre un primo assaggio della sua natura e storia: ghebi inaspettati ci conducono tra barene ricoperte di Limonio in fiore, rifugio di garzette e ballerine, aggraziati piccoli uccellini; attraversato il Canale dei Borgognoni ci inoltriamo nei canali di Torcello, sotto il Ponte del Diavolo, sfilando accanto a case da sogno, piccole cavane private e giardini ed orti segreti. Sulla prospettiva domina il campanile quadrato della Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Riscopriamo tutto questo la sera, nella prima delle nostre vogatine notturne, al seguito di Diego, Sindaco di Montiron e conoscitore dell’Archeologia Lagunare: di fronte ed a lato della chiesa ci fa ammirare la mappa di Atlantide ed i nuovi scavi in corso. D’altronde ci troviamo sui resti di un arcipelago che più di mille anni fa, con le Isole di Torcello, Costanziaco ed Ammiana, contava diecimila abitanti.
Nel corso della settimana di “vela-pesca” a Mazzorbetto le attività sono numerose: esplorazioni lagunari, veleggiate tra le barene, cacce fotografiche guidate da Tony e Sergio, modelli gli splendidi ibis che qui si sono insediati; ed ancora le lezioni di Tai Chi di Tony; le battute di pesca capeggiate da Sandro, con la rete, ma soprattutto, immancabile appuntamento notturno, con il bilancino dalla banchina del forte, coronate da un frittura di anguee e seppoline l’ultima sera di permanenza; la gita al Montiron e le visite al Museo ed alla Cattedrale di Torcello ed all’Isola di San Francesco del Deserto; l’escursione alla Valle Perini e quella enogastronomica all’Agriturismo le Saline.
E’ anche l’occasione per me, velaterzista alle prime armi, di cimentarmi con le piccole e grandi insidie della Laguna Nord: canali risaliti bordeggiando contro vento e contro corrente, sotto le indicazioni pazienti di Daniela, secche da cui disincagliarsi e reliquie subacquee di bricole. E’ un ambiente affascinante e misterioso, si lascia conoscere lentamente ma al contempo sembra non uscire mai completamente allo scoperto.
E' però il “condimento” di queste attività a renderle memorabili: il clima festoso e goliardico, l'immersione nel dialetto di Venezia e dintorni, le canzoni scherzose e quelle melanconiche, Sandro e Wilmer alla chitarra ed un'improvvisata gospel di Nicola. Ed ancora continui nuovi arrivi, di chi non ha potuto fermarsi tutta la settimana, ma si è comunque ritagliato almeno un giorno di permanenza a Mazzorbetto: il nuovo arrivato non può salvarsi da un'accoglienza festosa, mille domande e tanti resoconti di navigazioni dentro e fuori la laguna, sopralluoghi della propria imbarcazione ed innumerevoli brindisi. Ho ascoltato con passione i racconti di chi veleggia da più di trenta anni, le avventure e disavventure a lieto fine, le descrizioni di barche viste, possedute, progettate, costruite o sognate. Ho apprezzato le differenze tra il liquore e la grappa di xantonego. Ho mangiato il pesce appena pescato da Diego, Luca e Rudy. Ho imparato che la marotta è anche un natante a fondo piatto per il trasporto delle anguille ed i vieri casse di legno per la maturazione in acqua delle moeche. La notte ho scorto piccole meduse fluorescenti nell'acqua e stelle cadenti in cielo.
L’ultimo giorno di permanenza mi sveglio di umore grigio. La lettura dei contatori mostrerebbe un consumo di 500 euro di acqua…ma come…”se non l’abbiamo mai bevuta!?”…”a saperlo facevamo anche la doccia con il vino”. Con questo equivoco (non 500 bensì 50) e relative risate ripartiamo sotto le prime gocce di pioggia, Tony si ripara sotto il fiocco. Ma giunti al circolo è già tornato il sole e malgrado il rientro a casa i miei compagni di viaggio non hanno perso il loro smalto e la loro infinita voglia di scherzare, cantare, raccontare barzellette divertenti (da quanto tempo non ne sentivo), mangiare ed ovviamente…brindare…alla nostra settimana a Mazzorbetto.
Marta
Qui sotto i link da cliccare per le foto :
Start Sabato 2 Settembre 2017
ore 05:00, Venezia - Canale dell'Orfano > Bando e Istruzioni di veleggiata in allegato
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Aggiornamento del 25/8
Cari tutti,
ad una settimana esatta dalla partenza della corsa più impegnativa della laguna, eccoci a fare il punto della situazione.
Tra iscrizioni effettuate ed iscrizioni da finalizzare entro domenica siamo a oltre 20 barche e circa 60 marinai che vogliono cimentarsi nella regatta di endurance nella laguna di Venezia.
Vi sono 2 barche tradizionali armate al terzo, un equipaggio interamente femminile ed un secondo è in preparazione, abbiamo presenze internazionali ed interesse dale vicine regioni.
Ultimissimi posti ed imbarchi disponibili!
Prossimi passi:
BANCA PROSSIMA - iban IT39T0335967684510700172185 intestato a BLU DI GIAMAICA - ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO
causale: 50 MILES CHALLENGE – NOME BARCA
Leggete bene il bando (rev7), scaricate le app, munitevi di batterie e dtazioni e preparate la vostra barca al meglio...
When the going gets tough, the tough get going!!!
A presto e buon vento!!! Marco
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50 Miles Challenge è una veleggiata competitiva contro corrente, contro il vento, le maree, le bonacce, la stanchezza, la distanza.
Possono partecipare tutti i tipi di imbarcazione, a deriva fissa e a deriva mobile, solo a vela e a vela e remi.
Ciascun equipaggio risulta responsabile di se stesso, della propria sicurezza, della conduzione della propria imbarcazione: ogni equipaggio potrà iniziare la competizione e fermarsi quando vorrà pur di ultimare la competizione entro il tempo limite indicato nelle istruzioni di veleggiata.
La sicurezza ed il rispetto delle regole di navigazione dovranno sempre essere messe al primo posto rispetto alla competizione.
La 50 Miles Challenge è una veleggiata in cui si parte insieme e finisce quando sono arrivati tutti. Tutti gli equipaggi si attendono, brindano a questa avventura ed insieme rientrano ai cantieri di provenienza.
La partenza alle prime luci dell’alba nella splendida cornice del bacino di S. Marco; arrivo nella darsena riparata di S. Erasmo.
Iscrizioni al seguente Modulo Google
[ https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfkYjo873f7dum2JYRXWU0i0W4KCzrxYwuv1AO2FRCLA1alwQ/viewform ]
Oppure invio dei formulari firmati a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Iscrizioni e finalizzazione delle stesse entro il 27/8 (per favore meglio se entro il 20/8 per poter coprire le spese organizzative).
Briefing organizzativo Domenica 27/8 ore 17 (presso il polo nautico PNPSG) per dischiudere gli ultimi dettagli, parlare di alimentazione e di sonno durante una lunga di questo tipo, parlare del software necessario per partecipare e dotazioni di sicurezza.
Il 5 Agosto, con 35°C, è la più calda giornata certificata del 2017.
Zerovirgola Kts alle 14:15, ma gli stoici regatanti, uno dopo l'altro, arrivano puntualmente sul campo di regata.
Fra loro alcuni motivati e "freschi" corsisti, già temprati dalle uscite didattiche di fine Luglio, ma anche tre barche dal Centro Storico.
Campo di regata semplice ed elastico, con i navigati commissari Claudio S, Donna D. e Vittorio R. che approntano le Boe al primo alito in grado di sollevare il filo di lana.
The Wind oggi è gran Signore, e alle 14.15, al largo di Sangiu, si misurano la bellezza di 6 kts oscillanti attorno ai 120°.
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> vai all'articolo full-images, con le classifiche Assolute e di Categoria |
Alle 15.30 esatte le undici epiche vele al terzo si lanciano nella più infuocata delle regate: Arzento Vivo e San Zulian - le due "Ferrari" lagunari, in Cat. Gialla - con Barba Andrea e Ligeia, bruciano sul tempo gli avversari.
Al primo passaggio alla boa al vento B1 San Zulian è nettamente davanti alla sorprendente Barba Andrea (Cat. Marrone !) con alcune indecisioni del primo prontamente sfruttate dal più smaliziato inseguitore.
Il secondo passaggio é fotocopia del primo, ma appena oltre la Boa, l'esperienza di Barba Andrea fa presagire che l'epilogo possa non essere così scontato.
Anche quest'anno si rinnova l'appuntamento della settimana di ferragosto a Mazzorbetto . Come al solito cercheremo di pescare qualcosa a Vela & Remi , avremo la "solita" escursione al Montiron , qualche visita "culturale" e la serena ( speriamo che le zanzare siano in ferie) permanenza al Forte Mazzorbetto. La spedizione è dal 13 al 19 Agosto ed i posti sono ormai praticamente esauriti , salvo qualcuno che potrebbe ancora aggiungersi se ha barca propria e tenda per dormire . Per informazioni contattare Diego Callegaro.
La mia prima volta con “Cristina”…in barca alla festa del Redentore
Diario di un evento stupendo
L'odore agre della cipolla affettata fa colare lacrime aspre sui miei zigomi: è l’acido sulfemico il gas che irrita la cornea. Bagnare questo ortaggio sotto l'acqua corrente prima di tagliarlo non è servito ad evitare l'irritazione agli occhi, contrariamente a quanto suggerito dallo chef. Pazienza il bruciore; il problema è che non ci vedo più e non riesco a prepararmi il primo caffè della giornata per svegliarmi. Che inizio traumatico, proprio oggi che è la festa del Redentore!
Mi sono alzata assonnata ed emozionata come una bambina: stasera sarà la mia prima esperienza al Redentore festeggiata in barca. I nuovi compagni del Circolo Velico Casanova (CVC) mi hanno invitata ad uscire con loro su "Cristina", una bellissima vela al terzo in legno. Partiremo da San Giuliano per arrivare a Punta della Dogana: una posizione esclusiva - riservata ai soci dei circoli velici - per vedere i fuochi d’artificio arricchiti dal riflesso sulla laguna.
Intanto la cipolla si è imbiondita ed è cotta: ora posso aggiungere i filetti di acciughe e la salsa per i bigoli sarà pronta a minuti. L'acqua per la pasta borbotta nella pentola; finalmente ho smesso di lacrimare e riesco a scolare i bigoi al dente. Ai bovoeti, alla pasta e fagioli e altre specialità tipiche ci pensano Sandra liscia, Sandra riccia, Laura, Alberto Fulvio e le due Laura. Abbiamo diviso i compiti tra membri dell’equipaggio. La formula "bring & share" è il must Veneziano per celebrare il Redentore secondo la tradizione. La degustazione è un pilastro dell’evento.
Nel tardo pomeriggio arrivo al Polo Nautico carica di due pesanti borse frigo: Prosecco DOC, Aperol e spremuta d’arancia devono mantenersi freddi a lungo …perché lo spritz è buono se è ben ghiacciato! Devo difendere il titolo di “Spritz Girl” che il CVC mi ha regalato!
Sul piazzale del circolo è un fermento di gente allegra che prepara le barche; tanti si fermano per un saluto veloce. La priorità è caricare le barche, tirare fuori i motori e partire presto per guadagnarsi una buona posizione da cui ammirare i fuochi. Per le chiacchere ci sarà tutto il tempo più tardi, quando ci ritroveremo in bacino.
Caliamo la nostra barca in acqua: Fulvio accende il motore e con sicurezza ci porta verso Venezia. Laura M. in prua dà le dritte sulla direzione da tenere: si capisce che ha esperienza di navigazione. Sono felice guardando il verde blu della laguna e il cielo azzurro. Ecco che già si presentano i bei palazzi storici Veneziani; spicchi di colori spuntano accesi dalla luce rosata del tramonto. La vista è favolosa: mi emoziona entrare in città navigando e mi sento parte dell’ambiente acquatico.
Lungo il percorso viaggiamo circondati da imbarcazioni di tutti i tipi. Alcune barche sono addobbate con palloncini colorati, festoni, luci e lucine che verranno accese quando farà buio. Famiglie con bambini, adolescenti eleganti per l’occasione, coppie in abiti da sera e gruppi come il nostro ci accompagnano lungo il percorso sul Canal Grande, passando sotto il Ponte di Rialto, stracarico di persone. Visto dal basso sembra un formicaio in agitazione. Ecco che siamo già arrivati sul Canale della Giudecca, dove i gommoni della Polizia ci scortano fino alle postazioni appositamente delimitate da corde.
Le manovre di ancoraggio in mezzo alla folla di natanti richiedono attenzione e tutto l’equipaggio si presta a compiere le operazioni necessarie con rapidità: Fulvio ormeggia con destrezza infilando “Cristina” in mezzo ad altre due barche, Sandra riccia ed Alberto legano le cime di poppa e di prua ai vicini di barca, Laura M. getta l’ancora, Laura S. ed io posizioniamo i parabordi e… siamo pronti! La festa ha presto inizio con la prima caraffa di Spritz. Scatta la gara eno-gastronomica: Carlo, il vicino di barca, ci offre “sarde in saor” fatte in casa . Contraccambiamo porgendogli una caraffa del nostro aperitivo. Alcuni si sono attrezzati con tavoli e tovaglie piazzate in barca: non posso crederci! Una distesa di barche ordinate, ormeggiate appiccicate, piene di gente in festa. Una coppia balla sulla prua di una barca: la musica è bella. Poco più in là, Fabio e Anita si sono ancorati sulla fila di barche davanti a noi. Ester e Davide mi inviteranno sulla loro barca per il “Tirami Su” quando sarà già buio; parleremo a lungo. La gente passa da una barca all’altra camminando, grazie ai vicini di barca pronti ad allungare un braccio o un remo per aiutare nell’attraversamento.
Sulle fondamenta dietro di noi una folla di ragazzi stesi su asciugamani stanno appollaiati con le gambe penzolanti sulla superficie dell’acqua: lo spazio per muoversi è poco anche per quelli che hanno scelto di vedere i fuochi da terra.
L’atmosfera attorno è magica, indescrivibile, assolutamente gradevole! Mi avevano detto che Il Redentore è un evento speciale: confermo che devi esserci stato almeno una volta e devi averla vissuta di persona perché non si riesce a descriverlo con parole.
Tra un piatto e l’altro, tra una risata e l’altra la notte fresca ci ha avvolti. Nuove amicizie sono nate. Le lucine sulle barche brillano assieme alle luci della città: manca poco al grande spettacolo dei fuochi, i veri protagonisti. Eccoli qua: l’esordio con la scritta VENEZIA sparato sulla superficie è stata una sorpresa che ha lasciato la folla a bocca aperta! Il tricolore italiano in fase di apertura e poi via: da 5 o 6 postazioni delle “cannoniere” sparano fuochi in cielo su due altezze: quelli alti sono ammirati dalla terraferma. Per noi che siamo in bacino, lo spettacolo pirotecnico è articolato anche su secondo livello di fuochi bassi: è un privilegio essere qua.
Tutti con il naso in su, concentrati a fissare questo spettacolo che fa venire il torcicollo, ma a cui non riesci a rinunciare e non ti distrai neppure un secondo. Fuochi coloratissimi, giochi di colori fantastici, forme stupende, spirali che si rincorrono, cuori rossi che scoppiano in cielo, le faccine “smile” che sorridono spuntando in cielo. E tu sei dentro ai fuochi, ti sembra di toccarli, sei parte della scenografia, sei parte dello spettacolo, sei dentro a tutto questo. Vorremmo che il tempo si fermasse qui, che la pace di stanotte e questo senso di condivisione restasse con noi…ma poi il ritmo dei botti rallenta e i fuochi salutano la folla…come tutti gli anni arriva la fine e lo spettacolo pirotecnico si chiude lasciando un po' di malinconia. Ma la festa non è ancora finita.
Il rientro sul Canal Grande è una processione di barche illuminate come uno sciame di lucciole, uno spettacolo che continua a stupire. Pare che ci sia un regista che ci coordina: sembra un’orchestra dove ogni musicista conosce alla perfezione la sua parte; senza sbavature si torna a casa. Il vento fresco ci accompagna fino alla Punta Di San Giuliano; nonostante le felpe siamo tutti infreddoliti. Laura M. sempre a prua, Fulvio ci riporta a casa tra battute e risate continue. Nel frattempo Sandra riccia si addormenta; Sandra liscia chiede il cambio per distendersi e alleviare il mal di schiena. All’una di notte siamo già alla gru e il nostro bravo capitano infila la barca dentro le cinghie con invidiabile maestria.
Riposta “Cristina” - ora cosa facciamo? Troppo presto, nessuno ha voglia di tornare a casa: si tira fuori la pasta e fagioli e la festa ricomincia sui tavoli del circolo. Alberto e Laura M. ci fanno ridere di gusto anche alle due di notte. Intanto rientrano anche i canottieri. Salutiamo un sacco di gente che ha fretta di andare a fare pipì o di andare a nanna. Arriveranno le tre di mattina prima che lasciamo Alberto a dormire in tenda in compagnia… delle nutrie!
Lo porterò nel cuore questo Redentore che mi ha fatto felice; sarà parte di me e mi farà sorridere tutte le volte che lo ricorderò e che penserò ai compagni generosi di questa notte.
A volte l’uomo riesce a fare delle cose stupende.
Dora Zamuner
Aspirante velista e “Spritz Girl” promossa al rango di ”Top Spritz Manager” dopo le otto caraffe di Aperitivo
RINGRAZIAMENTI
Grazie a Laura S., donna di poche parole che ha capito il mio desiderio di partecipare e mi ha invitata. Grazie a Fulvio che è un capitano sicuro di sé, ad Alberto per tutte le battute e le risate, a Laura M. per il suo sorriso e per essere stata “gli occhi” dell’equipaggio, a Sandra riccia per aver lottato con tutta sé stessa contro il sonno, a Sandra liscia per l’energia vibrante che ci ha trasmesso.
Grazie al Circolo Velico Casanova per averci dato questo bellissima opportunità e per aver messo a disposizione le barche e i motori. Grazie anche ai canottieri e a tutti i vicini di barca perché la passione per la vela non ha passaporto, grazie alla città di Venezia per averci ospitato, al Sindaco e tutte le forze dell’ordine e a tutti gli organizzatori di questo splendido evento.
Non per ultimo, grazie ai maestri di vela del CVC che mi hanno introdotto all’arte di andare in barca. Anche se a volte mi hanno “torturata” ne è valsa la pena.