Alle Tessiture Bevilacqua
I sei pope si scelgano le barche, sul prato Moretta, Volpoca, Ciao, Pino, Nella e Nemo.
I provini si scelgano barca e pope. E si parte. Con un vento sui 10 nodi decidiamo di passare al di là del ponte. Portiamo anche due motori che non sono una purista. Arriviamo sul Canal Grande e i più riescono ad attraccare sulla porta d’acqua delle tessiture Bevilacqua. Sembra di entrare nel “ventre di Venezia”, siamo fuori dal tempo. La prima stanza è un’esposizione di stoffe e velluti ma lo sguardo traguarda già rapito verso la lunga stanza dei telai. Legno, polvere e fili. Migliaia di fili orditi su stupendi telai in legno settecenteschi. Iniziamo ad imparare qualche termine tecnico ma quello che è difficile fissare sono i numeri: migliaia… migliaia di fili, quanto ha detto 20.000 ? e l’altro telaio, quanti? Ma sei sicuro? Non riusciamo a capacitarcene. E centinaia di ore di lavoro e una pazienza e un’abilità che affascinano. Una tessitrice ci mostra come funzionano i telai e Sandro la nostra guida ci parla della storia ma anche della realtà odierna di un’azienda che produce a Venezia, unica rimasta sul Canal Grande. E siamo ai massimi livelli sul mercato. Ci trasmettono tutta la loro passione e l’orgoglio. Poi vediamo i velluti, da sogno. E sogniamo per un attimo di essere noi ad indossarli o ad averli in casa o al CVC ...
Quindi proseguiamo verso palazzo Mocenigo ma c’è un black-out che dura da ore e ripieghiamo su un bacaro… per oggi siamo soddisfatti. Il ritorno è avventura, il vento monta e passare sotto il ponte non è uno scherzo. Alla fine tutto è bene ciò che finisce bene, al tavolo in compagnia e con un’ottima pasta del Papi.
Grazie a tutti e alla prossima.
Sandra
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