Partiamo?
Come partiamo?
Io uscirei di poppa.
Ok
Giù la deriva
Ok
Salvagenti ne abbiamo?
Prendiamone 2 in veleria
Ok, ormeggio al pontile Vela mestre e facciamo una corsa veloce, scendi tu Antonio?
Deriva, derivaaaaaaaaa!!!!! Buuuhuuummmm!!!!
Porcapu....na che botta! C'è una falla! dobbiamo abbandonare!
No tranquillo, facciamo resina epossidica e tappiamo la falla...si può fare!
Così parte la 50 miglia a bordo di Shilla...in 3 minuti un danno veramente rilevante, una botta mai presa prima, un danno davvero doloroso anche solo dal punto di vista sonoro mentre lo sciocco spirava a 15 nodi.
Grazie a Vincenzo e Daniele chiudiamo la falla, la tappiamo/copriamo con del dacron ed iniziamo il nosro avvicinamento a S. Erasmo.
Arriviamo per penultimi, dopo di noi solo Peyote e Maestrale.
Ceniamo e la falla è un lontano ricordo e alle 23 briefing!
PArtenza ore 6 previa nulla osta della capitaneria di porto e dei piloti.
5, 4, 3, 2, 1...partiamo!
Usciamo con un bel venticello in direzione opposta ad una carovana di navi che entrano con una corrente che ci aiuta...in meno di mezz'ora siamo fuori.
L'albeggio è meraviglioso e tutti noi sento siamo felici della scelta fatta...navighiamo a 5 nodi in un mare lungo ma bellissimo mentre il sole sorge e intorno i contorni diventano nitidi sotto la luce opalescente di una giornata non ancora serena.
IN un'ora raggiungiamo la diga di malamocco, entriamo con la corrente che ha invertito il suo flusso e ci spinge nuovamente.
Siamo 13 barche. Alla partenza saremmo dovuti essere 15, ma Stella mia non è partita e l'alpa esse di Daniele, unico "foresto" non è salpato coadiuvando l'equipaggio di Silia (unica sampierotta della flotta...peraltro tra i primi in mare e velocissima nelle andature portanti e non).
All'inizio del canale alacciante arriva prima una pioggerellina, poi rischiara e con il sole arriva la bonaccia. Dopo 10 minuti di inutile concentrazione gettiamo l'ancora e pranziamo.
A bordo di Shilla da questo momento in poi abbiamo adottato il turno di un'ora di riposo a testa in modo da essere fuori in due per due ore ed essere sempre riposati...
Arriva l'aria, alziamo il Jennaker, recuperiamo almeno 3 o 4 barche.
Iniziamo ad incrociare i primi, Betty IV, Randagia, Blu di Jamaica, Silia, Zakete, Mela che stanno già tornando.
Siamo indietro di almeno 45 minuti sui primi.
Al giro del paletto arriva il mio turno di riposo, scendo sottocoperta e chiudo gli occhi. Vincenzo ed Antonio recuperano tantissimo su Mela e Zakete e Silia...quando esco spetta a me il compito di continuare l'opera.
Siamo oramai alla fine del canale allacciante quando fa quella curca a gomito verso destra cui ne segue una a sinistra prima di immettersi nel canale dei petroli.
Il vento è di maestrale fisso, in crescita. Il fronte previsto, quello con venti di 26 nodi con raffiche da 36 sembra avanzare a passo spedito...continuiamo nel duello ma è quando arriviamo nel canale dei petroli che ci accorgiamo che il fronte ci avrebbe investito a brevissimo.
Nel frattempo passimao Peyote, Silia, Mela e rimangono davanti solo Blu di Jamaica e Randagia con Betty IV (prima a girare il capo horn della regata a Chioggia).
Regata sospesa per tutti ed obbligo di ormeggio agli alberoni.
Ci rifugiamo, diluvia, sale il vento atteso, ceniamo, rinforziamo gli ormeggi (per qualcuno nn basta) e ci diamo appuntamento alle 6 del mattino successivo per una nuova partenza (poi posticipata alle 7 per troppo vento ed equipaggi indolenti). Al via solo 8 barche (5 hanno abbandonato per altri impegni in agenda).
Ricominciamo, ancora maestrale, ancora bolina che però ci fa correre velocissimi. 10 miglia in 2 ore...ne mancano solo altre 10...che faremo in altre 6 ore.
L'attraversamento del bacino è rapido, pochissima onda alle 9 del mattino, imbocchiamo il canale di Punta Sabbioni e quella che sembrava essere una pratica piuttosto semplice è diventata un travaglio per 4 barche che hanno deciso di abbandonare.
Restano in regata solo Blu di Giamaica in duello con Randagia, Shilla (a 30 minuti dal gruppo di testa) e Betty VI non fortissima con la bolina.
Le onde tra Murano e san Michele oltre che nel canale scomenzera sono davvero impossibili da superare specialmente con pochissimo vento.
Entra la termica, le vele si gonfiano, superiamo Murano, San Michele, Sfiliamo Venezia sulla sinistra ed imbocchiamo il canale di S. Secondo che costeggia il ponte della libertà: madonetta, briccola dopo briccola fino alla gru di Prince dove...beeeeeeeeee, un comitato di accoglienza ci formalizza l'arrivo.
E' in quel momento che ci rendiamo conto dell'impresa, della distanza, della stanchezza...è in quel momento che abbimao ancora una volta capito quanto ci piaccia navigare.
L'ordine d'arrivo alla gru che porta poi alla definizione del primo sommando il risultato della giornata precedente, (sarà consegnato un trofeo perpetuo solo al primo classificato gli altri saranno considerati tutti a parimerito - il premio è stato realizzato da Nicolò Zen e rappresenta un elemento strutturale delle barche tradizionali):
Da citare con encomio i due equipaggi di Maestrale (Andrea Conzato and crew) e Airone (Nicola Zennaro and crew) per la resistenza dimostrata pur nella scomodità della barca.
Grandissimo anche Fabio Gherardi, unico partecipante con una barca armata al terzo (idealmente avrebbe partecipato in solitaria se non gli fosse stato assegnato quasi di imperio un compagno di avventura).
I video della regata: